Shakespeare era messinese? Accorinti vs la regina Elisabetta

Shakespeare era messinese ? L'incredibile teoria, dapprima criticata e derisa, si fa oggi sempre più largo negli ambienti culturali c...

Shakespeare era messinese? L'incredibile teoria, dapprima criticata e derisa, si fa oggi sempre più largo negli ambienti culturali cittadini, pronti a rivendicare i nobili natali del poeta oggi di Stratford-upon-Avon, ma domani, volissi u signuruzzu, possibilmente di San Filippo Medio.

E, a quanto pare dagli ultimi studi condotti da un team di esperti capitanati dal celeberrimo storico dell'arte Franz Riccobono, la regina Elisabetta dovrebbe presto rassegnarsi a cedere di fronte alle solide argomentazioni del sindaco Accorinti.

Test del DNA incrociati tra gli abitanti della zona Sud e i discendenti del poeta evidenziano infatti un'affinità non altrimenti giustificabile se non con la parentela diretta tra i vari "Crisafulli", "Arena", "Scaffidi" e "Maimone" che popolano le nostre cronache e l'autore di "Romeo e Giulietta" e "Molto rumore per nulla" (ambientata, tra l'altro, a Messina: solo coincidenze?).

Ma nel dossier che l'amministrazione Accorinti sta preparando si va ben oltre le congetture: c'è infatti chi afferma di aver conosciuto personalmente Shakespeare e di averlo visto crescere nella nostra città. Il signor Santino Malacarne, gestore di un tabacchino alla ZIR, ricorda bene il vispo viso del futuro scrittore: "Du Mimmuzzu era un focu i testa, iettava buci i malicristiani tutti i matini chi faciunu rizzari i carni! Poi tutti i duminichi annava u Celesti, mu ricoddu, ci piacia assai u Messina e supra a tutti Princivalli".

Della stessa opinione Turi Ietta, giocatore di biliardo, che ci parla con gli occhi lucidi del giovane Shakespeare:"Comu i calava iddu i palli a blocco ni facia nuddu, piddavera", mentre un altro avventore non tarda a segnalare come il poeta "amicu i me cucinu iera du gran ciessu. Ancura m'avi a dari treccento euri che ci ho vinto a poker". E, qualora non bastasse, una fonte che ha deciso di restare anonima conferma il sospetto che tutti abbiamo sempre avuto: Otello, il moro di Venezia dell'omonima opera teatrale, altri non é che Rahman Rezaei, ex difensore centrale della gloriosa squadra giallorossa.

Qualora il rapporto non dovesse avere successo a Buckingham Palace non disperate: in ogni caso, pu sì e pu no, Felice Calabrò ha chiesto riconteggio e ricorso. Giusto per non perdere l'abitudine!

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