Non vince la lega Pokemon e fa ricorso: ammessa alla facoltà di Medicina

Arriva finalmente la coronazione di una vita di sacrifici per la giovane Pippa Calapacchi, studentessa di 22 anni, a lungo vittima della odiosa burocrazia che blocca le migliori menti di questo paese.

Per chi non lo sapesse la ragazza messinese, ultima di una lunga stirpe di professori di medicina, ha avuto un percorso di studi molto travagliato: la bocciatura in 3a elementare, le tante difficoltà delle scuole medie e alcune incomprensioni con il vocabolario della lingua italiana agli esami liceali hanno frenato la sua giovane carriera, messa definitivamente a rischio quando, tentando di superare i quiz per entrare nella facoltà di medicina, per realizzare il suo più grande sogno di fare il mestiere di suo padre, sbagliò a compilare soltanto poche caselle, come quando, per non ricevere la penalità per la risposta sbagliata, lasciò la casella del nome e cognome in bianco.

A niente valsero i numerosi ricorsi amministrativi, portati avanti dall'avvocato Mimmu Ganascia, che lamentava la troppa fila all'ufficio ricorsi.

Ma quando meno se lo aspettava, arriva la sorpresa per Pippa, frutto di un'altra apparente sconfitta: giocando al game boy a Pokemon Blu, si apprestava a sfidare l'ultimo avversario della Lega Pokemon e vincere così il tanto bramato titolo, ma venne alla fine sconfitta.

La famiglia della povera Pippa non si è data pace da allora, e decise di fare un nuovo ricorso, questa volta accolto dal tribunale amministrativo per evidenti "irregolarità nel concorso", e premiando così la giovane ragazza con l'ammissione alla facoltà di medicina, dove potrà proseguire il suo percorso di studio in tranquillità, sostenuta dalla sua famiglia e dai suoi genitori, seduti dall'altra parte della cattedra.

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