1 anno da Buddace
" It's all a monstrous, demented gag! So why can't you see the funny side? Why aren't you laughing? " 26 gennai...
http://ilbuddace.blogspot.com/2015/01/1-anno-da-buddace.html?m=0
26 gennaio 2014. A tre ragazzi col sogno di avere fama, successo e pitoni viene una strana idea in mente: creare un blog e una pagina facebook dove pubblicare notizie assurde e divertenti, che facessero ridere e qualche volta anche riflettere i messinesi.
È passato un anno da quando uscì il nostro primo articolo (i ragazzi del Pinelli occupano Doddis), ancora non sappiamo se ci siamo riusciti e se abbiamo davvero realizzato qualcosa di più di una semplice pagina facebook, forse no, ma il semplice fatto di aver strappato così tante risate ai messinesi con le nostre "buddaciate" ci ha dato un grandissimo stimolo per continuare e rappresenta per noi la ricompensa più grande che potevamo immaginare. Grazie per averci seguito fin qui.
Dato che ancora oggi molti non ci conoscono, molti ci criticano e molti altri ancora non capiscono il vero senso di quello che cerchiamo di fare, prendiamo l'occasione per scrivere qualche riga su ciò che è veramente il nostro intento (oltre spillarvi soldi appena possibile, chiaro).
Noi non facciamo bufale.
Fin dal primo giorno in cui abbiamo aperto il nostro blog abbiamo messo nero su bianco quello che siamo veramente, proprio sotto la nostra testata "blog di satira e minchiate". Come se non bastasse il tono assurdo e paradossale delle scemenze che scriviamo.
Chi prende i nostri articoli per veri non solo non li legge, nemmeno li apre (e questo potrebbe bastare per iniziare un triste dibattito su cosa sia l'informazione al tempo di facebook, ma non è il caso ora).
Noi facciamo satira.
A pochi giorni dal terribile attentato che ha sconvolto l'Europa alla redazione di Charlie Hebdo tutti parlano di satira, cosa sia, quali siano i limiti.
La nostra breve ma intensa esperienza ci ha dimostrato molte cose.
La satira è uno strumento bellissimo, capace di riunire le persone più distanti in una grassa, inutile, bellissima risata. Ma la satira ha anche un volto meno gioviale e lo vediamo ogni giorno nella pioggia di insulti che i social riescono a scatenare. Auguri di morte o malattie, insulti della peggior specie, commenti sessisti, razzisti e molto altro. Il semplice fatto di stare dietro a una tastiera spinge la gente a dare il peggio di sé e a scrivere ogni bassezza che gli passa per la mente. A volte dubitiamo che queste persone possano veramente pensare certe cose, sicuramente non le direbbero di persona.
Un errore madornale però sarebbe quello di prendersela con chi fa la satira.
Se esistono questi esempi di violenza inaudita la colpa non è di chi scrive su un blog. In questo frangente la satira sta solo scoperchiando un calderone, un vaso di pandora pieno di odio e violenza che esisteva già e che aspettava solo l'occasione per avere uno sfogo.
È vero, la satira è offensiva. Lo è per natura e lo è sempre stato fin dai tempi dei Greci. È un arte carnevalesca. Bisogna saperla accettare anche e soprattutto quando sfocia nel politically scorrect e mai censurarla. Il limite deve essere interno, non viene da una legge o da chissà quale punizione, ma dal suo stesso pubblico. Non esiste peggior punizione per chi fa satira di un pubblico che non ride, di una barzelletta che non è apprezzata, dei fischi a una gag, di un giornale che non viene più letto.
Ovviamente non parliamo di diffamazione, quello è un altro discorso legato all'informazione. E sicuramente un messinese non va a informasi su un sito chiamato il Buddace (forse).
Speriamo di non deludervi e di continuare a regalare risate a chi ci seguirà.
Keep calm and stay buddace.
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