Castanea dichiara la secessione: "Non vogliamo il sindaco zallo!"

Nuova grana per l'amministrazione Accorinti. La squadra del sindaco, già alle prese con le numerose critiche piovute sull'isola pedo...

Nuova grana per l'amministrazione Accorinti. La squadra del sindaco, già alle prese con le numerose critiche piovute sull'isola pedonale, registra oggi la secessione della frazione di Castanea delle Furie, che ha proclamato l'indipendenza da Palazzo Zanca. Per correttezza di cronaca segnaliamo come l'incredibile fatto risalga in realtà a circa 3 giorni fa ma solo oggi l'autobus 73, tentando la salita a Portella per la prima volta dopo anni, si è visto respingere a colpi di pidoni alla ricotta dalla popolazione autoctona, ribellatasi all'autorità centrale. 

Il sindaco, che parlerà nel pomeriggio in una conferenza stampa da Billè, avrebbe fermato sul nascere qualunque iniziativa militare contro i ribelli, scegliendo la via del dialogo: a questo proposito il meglio della diplomazia cittadina si trova al momento a colloquio con il Dalai Lama, per cercare di ricucire lo strappo creatosi a giugno (la guida buddista votò, come ricorderete, per Felice Calabrò) e servirsi del suo prezioso aiuto. Nel caso in cui il Dalai Lama rimanesse fermo sulle sue posizioni, ad accompagnare il sindaco Accorinti a trattare coi castanoti dovrebbe essere l'assessore Cacciola, il quale ci ha rilasciato in esclusiva le seguenti dichiarazioni: "Si i pigghiu a di quattru babb'i llumpa fazzu tutta n'isola pedonali, autru ch'indipendenza! 

Sul fronte dei secessionisti si registra invece un duro comunicato che chiarisce al meglio le ragioni della protesta: "Noi di Castanea siamo delle furie, da mesi chiediamo meno tasse su tuma, scarola e acciughe per sostenere l'economia locale e Accorinti niente, non si muove, cancia magliette e passia in bici. Noi iammammu i barricati a Portella e siamo in attesa di essere riconosciuti dall'ONU come stato indipendente, non vogliamo più u sinnacu zallu e come noi la pensano tante altre zone che presto potrebbero unirsi alla rivolta". Felice Calabrò, prontamente avvertito dal suo staff, si è subito proposto come Capo di Stato ma è stato sconfitto in delle rapide consultazioni elettorali da una signora appena uscita dalla messa. Sul piano estero, invece, si registra l'appoggio di Barack Obama: il presidente degli Stati Uniti sarà presente al prossimo Presepe Vivente nel ruolo di uno dei Re Magi.

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