Accorinti ha deciso: il Vittorio Emanuele diventerà un parcheggio!

Sembra destinata a risolversi nel migliore dei modi l'annosa vicenda relativa al Teatro Vittorio Emanuele: nella giornata di oggi, infa...

Sembra destinata a risolversi nel migliore dei modi l'annosa vicenda relativa al Teatro Vittorio Emanuele: nella giornata di oggi, infatti, la giunta Accorinti ha varato un piano d'emergenza che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe porre fine a tutti i problemi della città di Messina.

"Da tempo cercavamo una soluzione del genere" - ha dichiarato, raggiante, l'assessore Cacciola "e finalmente siamo contenti di poter dare la lieta novella alla cittadinanza. Dal prossimo mese il Teatro Vittorio Emanuele sarà infatti uno splendido parcheggio multipiano". Dello stesso avviso il sindaco Accorinti, che rincara la dose: "Ci hanno spesso accusato di non capire le esigenze dei cittadini, ma putiti stari tranquilli che da quannu mi futteru a bici ho molto a cuore il problema dei parcheggi. Il nuovo Vittorio Emanuele, finalmente utile, sarà funzionale alla pedonalizzazione del Boccetta che abbiamo in mente di realizzare a breve".

La reazione dei messinesi non si è fatta attendere: in questo esatto momento una folla oceanica, come non si vedeva dai tempi di Di Napoli e Zampagna, ha invaso l'isola pedonale per festeggiare quella che definiscono una vera e propria "liberazione". Al grido di "moffi al reggino" squadre di camicie viola a righe bianche hanno violentemente malmenato gli ultimi, incauti pedoni, mentre a Piazza Cairoli Agostino Paddirossi, portavoce del Movimento "U POCCU" (United Parking Organizations Centre for Cars Unuseful) ha tenuto un infuocato comizio: "Chisti caperu ca sannu a scantari, a genti voli i machini picchì sinnucca non ci veni ca, chistu e sulu u primu passu e su vuliti sapiri pi mmia u Duomo è troppu ranni, a menza botta un paccheggio ciu faria!". Nel pomeriggio è attesa una marcia su Palazzo Zanca, a patto che si trovi posto lì intorno perché a piedi non mi mollo.

Ma in un clima di euforia generale non tutti sono soddisfatti, anche se per motivi diversi. La RTP (Russatori da Teatro Professionisti) lamenta la progressiva restrizione degli spazi: "La chiusura del Vittorio Emanuele rappresenta un duro colpo per noi. Avevamo l'abbonamento in platea per andare lì a dormire, non ci perdevamo uno spettacolo" - racconta un anonimo esponente dell'alta borghesia cittadina - "Ora questo provvedimento ci costringerà ad andare in un teatro per plebei tipo il Don Orione (rabbrividisce, ndr) per trovare lo stesso microclima che così bene conciliava il nostro sonno da liberi professionisti in carriera".

Dello stesso avviso l'Associazione Universitaria "Mi Scantai", che per bocca del suo portavoce Lelio Loddu, matricola al quindicesimo anno di economia, dichiara:"Ancora una volta, dopo la vicenda della Casa dello Studente, Accorinti dimostra che di noi ci passa pu cazzu. Abbiamo chiesto più volte dei parcheggi vicino all'Università picchì ni usciamo i paccheggiare lontano, che poi troviamo una bella collega da portarci al pilone e il tempo ca pigghiamu u motorinu ci viene a sutura sotto le ascelle, e lui decide di farli al Teatro. Protesteremo con forza e tempestività per questo, abbiamo riunione per decidere le modalità della nostra azione tutti i pomeriggi, dalle 3 all'ora i tunnari pa casa, per circa i prossimi 20 anni in un qualunque bar della città. Possibilmente che ci sia pilu".

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