Il Pilone venduto ai calabresi per evitare il dissesto
Brusco risveglio per i messinesi: da oggi il Pilone , la Tour Eiffel peloritana, non appartiene più alla collettività . L'imminente r...
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Brusco risveglio per i messinesi: da oggi il Pilone, la Tour Eiffel peloritana, non appartiene più alla collettività. L'imminente rischio dissesto e la drammatica situazione delle casse comunali hanno costretto infatti Palazzo Zanca a mettere sul mercato quanto di più prezioso abbiamo in città dopo l'arancino con le cozze e il Venerdì italiano al Flexus.
"Una scelta dolorosa ma giusta" - si legge nella delibera del Consiglio Comunale - "che ci priva di un simbolo cittadino ma ridà nuova linfa alle casse comunali. Finalmente" - prosegue la nota - "abbiamo i soldi per le luminarie delle parrocchie e per la nuova rosticceria multipiano che sorgerà alla Casa dello Studente".
Volti scuri e anche qualche lacrima all'uscita dal Comune, ma ci viene assicurato che è stato tentato, invano, il possibile: "Abbiamo provato a ipotecare il tram, a sospendere i servizi sociali e a mettere su "Il mercatino messinese" magari i mutanni ma niente, nun si cattau nuddu...". Al posto del pilone verrà collocato, con finanziamenti regionali, un piparello di 200 metri prodotto dalla pasticceria Petrella, mentre già si cerca un nuovo termine per definire dove si andrà a mare d'estate (addio a "Ni videmu u Piluni"...)
"Una scelta dolorosa ma giusta" - si legge nella delibera del Consiglio Comunale - "che ci priva di un simbolo cittadino ma ridà nuova linfa alle casse comunali. Finalmente" - prosegue la nota - "abbiamo i soldi per le luminarie delle parrocchie e per la nuova rosticceria multipiano che sorgerà alla Casa dello Studente".
Volti scuri e anche qualche lacrima all'uscita dal Comune, ma ci viene assicurato che è stato tentato, invano, il possibile: "Abbiamo provato a ipotecare il tram, a sospendere i servizi sociali e a mettere su "Il mercatino messinese" magari i mutanni ma niente, nun si cattau nuddu...". Al posto del pilone verrà collocato, con finanziamenti regionali, un piparello di 200 metri prodotto dalla pasticceria Petrella, mentre già si cerca un nuovo termine per definire dove si andrà a mare d'estate (addio a "Ni videmu u Piluni"...)
Ma chi si è aggiudicato il simbolo della messinesità? A chi l'orgoglio di fregiarsi della scultura più famosa del mondo? Se quanto detto vi ha già fatto stare male, tinitivi fotti. Ad acquistare il pilone siculo è infatti stata una cordata calabrese, la FITINZIA S.P.A., con sede legale nell'odiato villaggio che, malanova chi ni annu, ci si para sull'altra sponda dello Stretto. Il dott. Tano Reggi, amministratore delegato, ci ha concesso queste preoccupanti dichiarazioni: "Finalmente, con l'acquisto del pilone siculo, coroniamo il sogno di una vita: deturpare Messina. Non appena completeremo il trasporto verrà collocato accanto al nostro: ho sempre sognato di sapere quale fosse più alto!". Raggianti gli ambientalisti: "Finalmente gli uccelli non andranno più a sbattere!"
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ottima la finezza di Tano Reggi :D
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